Desio, al via la prima Comunità Energetica Rinnovabile

Pubblicato il 28 marzo 2023 • Ambiente , Comune , Servizi
 

L’incontro pubblico ha avviato il percorso di promozione sul territorio

 
Il Sindaco: “Uniamo le forze con l'obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale” 
 
Unire le forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. Inizia il percorso verso la creazione della prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) a Desio, accelerando la transizione energetica, individuando strategie e condividendo best practices che porteranno benefici ambientali, economici e sociali.
 
“L’Amministrazione Comunale di Desio avvia l’iter di promozione delle CER da realizzare sul territorio, in collaborazione con l'Agenzia Innova21”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Desio Simone Gargiulo durante l’incontro pubblico organizzato lo scorso 27 marzo, finalizzato a “informare e accompagnare la cittadinanza in questa nuova e importante opportunità, che prevede la formazione di gruppi composti da cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali, piccole e medie imprese che possono dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, principalmente attraverso impianti fotovoltaici”. 
 
“Parliamo di uno strumento che non solo ci permette di portare avanti processi di innovazione sociale e innescare profondi cambiamenti, ma anche di ridurre le emissioni inquinanti – spiega Andrea Villa, vicesindaco e Assessore all'Ambiente, Ecologia ed Energia – vogliamo promuovere le CER partendo dall’informazione alla cittadinanza su questa nuova possibilità, che rappresenta un ulteriore passo in direzione di una prospettiva basata sull'energia prodotta in modo rinnovabile e a chilometri zero, nell’ottica della transizione energetica. I benefici delle comunità energetiche sono di tipo ambientale, perché consentono di evitare la produzione di energia da fonti fossili, ed economici, perché prevedono incentivi per coloro che installano i pannelli, ma anche per chi non li installa, perché potranno disporre di energia a costi più bassi”. Aggiunge il vicesindaco: “Anche Desio farà la sua parte per raggiungere l’autosufficienza energetica, della quale abbiamo imparato l'importanza strategica in questi ultimi mesi. Con le CER sarà possibile produrre energia in proprio, sfruttando il sole, riducendo il peso delle bollette e condividendo una parte di questa energia con altri consumatori appartenenti alla stessa Comunità energetica”.
 
“Circa un anno fa la Provincia di Monza e della Brianza avviò un percorso verso la realizzazione di Comunità energetiche in Brianza con il supporto della cooperativa ènostra, una realtà che in tema di Cer ha già messo in campo numerose azioni. Chi è stato colpito maggiormente dalla crisi economica dovuta alla pandemia e comunque dall’oscillazione dei prezzi delle materie prime e dell’energia, dovute in parte all’attuale instabilità geo politica internazionale, sono state sicuramente le piccole e medie imprese, tra l’altro fra le più presenti nel tessuto imprenditoriale del nostro territorio. E’ proprio da questo che nacque l’idea della Provincia di promuovere la nascita di comunità energetiche rinnovabili, con l’obiettivo di promuovere e favorire la creazione di modelli che permettessero la produzione di energia da fonti rinnovabili sia per l’autoconsumo, ma, soprattutto, per la condivisione. Modelli che ad oggi ritengo essere di estrema importanza per far fronte alle necessità emergenti e per massimizzare i benefici, sia in termini ambientali, ma anche sociali”, commenta il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Luca Santambrogio.
 
“InnovA21 sta investendo competenze e risorse in supporto ai Comuni soci, tra cui il Comune di Desio, per innescare la rivoluzione nella produzione e nell’uso locale dell’energia rinnovabile – dichiara Marzio Marzorati, Presidente dell’Agenzia InnovA21 per lo Sviluppo Sostenibile. La transizione energetica richiede strategie e politiche nazionali e regionali chiare e ambiziose oltre al sostegno concreto attraverso incentivi e finanziamenti specifici, ma è imprescindibile l’attivazione, la sensibilizzazione e il coinvolgimento di famiglie, imprese, commercianti, enti pubblici e privati. La lotta per contenere e contrastare la Crisi Climatica è fatta di innovazione tecnica, culturale e sociale e la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili ne è un grande esempio”.
 
“L’obiettivo del quadro normativo ancora in evoluzione è massimizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili e minimizzare l’energia ceduta alla rete creando delle isole-CER energetiche connesse alla stessa cabina primaria il più possibile autosufficienti – sostiene Giuseppe Maffeis, Socio fondatore di Terraria srl, partner tecnico di InnovA21 sulla tematica energetica - Gli abitanti di quest’isola virtuale beneficeranno degli incentivi legati all’energia rinnovabile che produrranno e condivideranno”.
 
Alberto Cervi, Presidente di Apa Confartigianato sezione di Pieve Emanuele dichiara che: “Il 13 febbraio, la sezione territoriale di Apa Confartigianato di Pieve Emanuele, ha dato inizio al percorso di costituzione della prima Comunità energetica del territorio, un’aggregazione di utenti finali di energia elettrica che ha lo scopo di generare benefici economici, ambientali e sociali ai membri e al territorio interessato. E’ un momento importante per la nostra sezione e in generale per il sistema Confartigianato. Le norme di riferimento non impongono una determinata forma giuridica, ma sono tutte coerenti nel prescrivere obiettivi e caratteristiche essenziali che indirizzano alla scelta e circoscrivono il campo. Oggi sono coinvolte le nostre imprese, ma sono già in corso interlocuzioni che apriranno a breve anche alle pubbliche amministrazioni. Lo strumento della Comunità energetica va incontro alle sfide connesse alla transizione ecologica, che è al centro della Agenda 2030 delle Nazioni Unite e al maxi piano del Next Generation UE. Comporta diversi vantaggi tra cui la minor spesa grazie all’autoconsumo virtuale e all’autoconsumo fisico, la promozione del consumo di energia da fonti rinnovabili, nonché costi di approvvigionamento dell’energia più stabili nel tempo. Della CER di Pieve Emanuele, in base allo statuto approvato, faranno parte con pari dignità: Artigiani, micro, piccola e media impresa, Comune di Pieve Emanuele, Cittadini e famiglie”.
 
CHE COS’ E’ UNA COMUNITA’ ENERGETICA RINNOVABILE. E' un soggetto giuridico che prevede il coinvolgimento di soggetti privati e pubblici - quali persone fisiche, piccole e medie imprese, amministrazioni comunali, enti religiosi, associazioni e altro ancora - che decidono di unirsi (attraverso la costituzione di un ente legale), con l’intento di produrre energia elettrica pulita, autoprodotta e condivisa attraverso fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici. Si tratta di un’opportunità che permette di ridurre i costi utilizzando l’energia condivisa e beneficiando di tariffe agevolate assicurate per 20 anni, migliorando l’impatto ambientale.
 
IL CONTRASTO ALLA POVERTA’ ENERGETICA. Alle tante forme di povertà che conosciamo si aggiunge anche quella della povertà energetica che riguarda le imprese e le famiglie. Le CER devono avere anche l’obiettivo di contrastare questo tipo di carenza, in vari modi: 1) i soggetti in povertà energetica, aderendo a una CER, beneficiano dell’incentivo messo a disposizione dal GSE abbassando i costi energetici; 2) l’incentivo che una CER riceve per l’energia condivisa può anche essere investito in interventi di efficientamento energetico (case popolari e abitazioni di soggetti in povertà energetica, edifici e spazi pubblici e molto altro ancora, a patto che sia una scelta condivisa tra membri della CER ); 3) La transizione ecologica deve prevedere un piano concreto di azioni, una delle quali è l’invito a creare CER sul territorio desiano, per offrire una nuova opportunità ai cittadini, anche meno abbienti; 4) Sono stati stanziati 22 milioni nella norma finanziaria per incentivare per i prossimi 3 anni le CER, per investire in questa nuova modalità di produzione e condivisione dell’energia, che potrebbe far fare un passo avanti molto importante verso una nuova sostenibilità nel percorso della transizione ecologica ed energetica di tutti. La CER permette infatti di distribuire, sotto forma di bonus economico, una parte degli incentivi anche ai semplici soci consumatori: in questo consiste il reddito energetico. L’energia prodotta è a km 0, limita emissioni di CO2 e riduce perdite di rete. 
 
VERSO UNA MAGGIORE AUTONOMIA ENERGETICA. L’autoproduzione e l’autoconsumo rappresentano un pilastro fondamentale verso una maggiore autonomia energetica per il territorio, in sintonia con le strategie di sviluppo delle energie rinnovabili, in modo da arrivare all’obiettivo dell’Unione Europea del 32% di energia da fonti rinnovabili entro il prossimo decennio. 
 
ATTORI e VANTAGGI. Tutti possono far parte di una CER, cittadini, attività commerciali, enti e/o imprese, anche consumatori, che non hanno la possibilità di installare un impianto di generazione per proprio conto. Nasce quando i membri uniscono le forze e si dotano di impianti di produzione FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) per condividere l’energia prodotta. 
Possono essere membri di una CER: il socio produttore, che riceve una parte degli incentivi destinati alla CER e può ripagarsi dell’investimento fatto per l’impianto nel giro di qualche anno; il socio consumatore, che riceve anch’esso una quota parte degli incentivi semplicemente mettendo a disposizione i propri consumi, inoltre non ha alcun tipo di onere; il socio produttore e consumatore, che beneficia di entrambi i vantaggi.
 
L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO. Per le sue caratteristiche, il suo rendimento e la flessibilità di installazione, la soluzione che si presta meglio alla produzione di energia distribuita è l’impianto fotovoltaico. Esso può essere facilmente installato sui tetti degli edifici e collegato in maniera molto semplice sia alla rete elettrica (grazie all’autoconsumo virtuale collettivo), sia alle abitazioni dei consumer/producer/prosumer. Grazie agli impianti fotovoltaici, gli edifici prelevano meno energia elettrica dalla rete (una parte di tale energia è autoprodotta tramite pannelli fotovoltaici) e la Pubblica Amministrazione contribuisce alla riduzione di CO2 nell’atmosfera, dal momento che comincia a produrre energia da fonti rinnovabili. All’impianto può essere associato un sistema di accumulo che permette di immagazzinare l’energia prodotta, rendendola disponibile in qualunque momento.
 
METTERE IN RETE L’ENERGIA. Gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) possono essere di proprietà della CER (che è appunto un soggetto giuridico a tutti gli effetti) e/o dei singoli membri, oppure possono essere messi a disposizione tramite usufrutto, comodato d’uso o altro titolo contrattuale che vincoli il produttore di energia a metterla a disposizione della Comunità.
L’energia che non viene autoconsumata dal proprietario dell’impianto o da altro membro della CER viene immessa in rete. Allo stesso tempo, quando l’energia prodotta dalla CER non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico dei suoi membri, quella necessaria viene prelevata dalla rete elettrica e pagata al fornitore.
 
Per saperne di più:
 
 

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