Giornata della Memoria: Il Magnifico Impostore – G. Perlasca (teatro)

Pubblicato il 23 gennaio 2023 • Cultura , Memoria , Teatro Via G. M.Lampugnani, 66, 20832 Desio MB, Italia

Due mostre, uno spettacolo teatrale e il ricordo delle scuole. Sono queste le iniziative proposte per le celebrazioni del Giorno della Memoria, in collaborazione con la Prefettura di Monza e Brianza, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), Associazione Senza Confini, la Fondazione Giorgio Perlasca, con il Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Ufficio scolastico per la Lombardia).


LO SPETTACOLO TEATRALE"Che cosa avrebbe fatto lei al mio posto?". È questa domanda che Giorgio Perlasca rivolge al suo interlocutore nella rappresentazione teatrale ‘Il Magnifico Impostore – Giorgio Perlasca’, che si terrà domenica 29 gennaio alle 21 presso la "Spazio Stendhal” (Villa Tittoni), in via Lampugnani 62.
 
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria al seguente link: https://www.villeaperte.info/eventi/evento/4441 

Fervente fascista della prima ora, volontario nella Guerra d'Etiopia e nella Guerra Civile Spagnola, Perlasca si allontanò dagli ideali del regime con l'avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale e soprattutto in seguito all'emanazione delle Leggi razziali. La storia di Giorgio Perlasca dimostra come per ogni individuo è sempre possibile fare delle scelte alternative anche nelle situazioni peggiori. Lo spettacolo, si presenta in forma di monologo, supportato da immagini e musiche.
 
LA MOSTRA. ‘Giorgio Perlasca, un uomo comune ’: attraverso pannelli fotografici l'esposizione, allestita presso la sala neoclassica di Villa Tittoni dal 28 gennaio al 3 febbraio, presenta il personaggio Perlasca e ricostruisce storicamente la sua vicenda. La mostra ospiterà una sezione tematica con l'esposizione di "Pietre d'Inciampo" e riflessioni realizzate dagli alunni della classe II A della Scuola Primaria "Gavazzi". L’ inaugurazione della mostra si terrà sabato 28 gennaio alle ore 17 e sarà possibile visitarla nelle fasce orarie dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
 
IN BIBLIOTECA. Uno Scaffale tematico dedicato alla Giornata della Memoria. Anche quest’anno, in occasione del 27 gennaio la Biblioteca Civica di Desio allestirà uno spazio dedicato con romanzi, saggi e biografie per approfondire e non dimenticare la tragedia della Shoah (sterminio del popolo ebraico) e commemorare le vittime dell’Olocausto.

SCUOLA PRIMARIA GAVAZZI. La scuola primaria di via Diaz dell’istituto comprensivo Agnesi, è tra le finaliste del concorso nazionale «I giovani ricordano la Shoah», proposto ogni anno e premiato a Roma direttamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In continuità con il progetto realizzato nel 2021, nell'ambito del quale presso il giardino della scuola primaria Gavazzi (via Vico) è stata installata la PANCHINA DELLA MEMORIA dedicata al maestro Renzo Sforni, espulso dalla scuola a causa delle leggi razziali, il 27 gennaio alle ore 15.15 gli alunni della Scuola Primaria si ritroveranno nel giardino dei Giusti per la deposizione di tre rose bianche in memoria delle famiglie Cattaneo e Tagliabue e del maestro Renzo Sforni.
Alle ore 15.30 un corteo formato dagli alunni della scuola raggiungerà le Pietre di Inciampo dedicate a Lea Ellert e Anna Haselnuss.

Anche altre scuole cittadine realizzeranno attività per celebrare la ricorrenza del 27 gennaio.
 
L' Istituto comprensivo di via Tolstoj proporrà ai propri studenti della scuola secondaria Pertini una 'lectio magistralis' a cura del professore Massimo Brioschi sul tema “I genocidi nella Storia”, oltre alla visione di video e testimonianze sul tema, mentre agli alunni delle scuole dell'infanzia e primarie Dolomiti e Tolstoj saranno proposte letture animate e attività di produzione, nonché rappresentazione, di elaborati grafico-pittorici per le scuole dell'infanzia e primarie.
 
La Scuola secondaria di I grado 'Rodari' propone una “Testimonianza “ a cura della professoressa Agostina Tagliabue, che racconterà ai ragazzi delle classi terze come i suoi nonni avessero salvato una mamma ebrea e la sua bambina dalla deportazione nazista. Inoltre, Alice Arienti, organizzatrice della mostra “La valigia di Clara” tenutasi recentemente presso Villa Tittoni, illustrerà agli alunni delle classi prime come la bambina ebrea Clara Levi sia scampata ai campi di concentramento  tedeschi.

CHI ERA GIORGIO PERLASCA. Nasce a Como il 31 gennaio del 1910. Dopo pochi mesi la famiglia si trasferisce a Maserà in provincia di Padova, ed è lì che oggi è sepolto sotto una lapide sulla quale egli volle scritto, in ebraico, soltanto “Giusto tra le Nazioni". In gioventù aderisce al fascismo, ammira Mussolini, l’uomo che porta in Italia riforme a favore del popolo, tanto da partire volontario prima per l’Africa e in seguito per la guerra civile di Spagna. Al rientro in Italia il suo rapporto con il fascismo cambia nettamente: non trova giusta l’alleanza con i Tedeschi e le leggi razziali emanate in Italia nel 1938. Perlasca sarà così per tutta la sua vita: un uomo dal carattere forte, per niente incline ai compromessi, che di fronte agli eventi giudicherà sempre in maniera autonoma secondo la propria etica ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Alla fine degli anni 30 inizia a lavorare per la SAIB, società anonima di importazione bestiame, come agente all’estero. Per questo lavoro la sua dialettica e la sua capacità organizzativa sono caratteristiche importanti, e si riveleranno indispensabili nel 1944 in Ungheria durante la seconda guerra mondiale. Nella città di Budapest Perlasca compirà quelle azioni per cui 40 anni dopo sarà proclamato "Giusto tra le Nazioni“. Ma che cosa fece quest’uomo? Salvò 5218 Ebrei ungheresi portando avanti il programma di protezione avviato dalla Spagna insieme ad altre nazioni neutrali che cercarono di arginare la follia della Shoah. Lo fece in una situazione di pericolo costante: non solo perchè si trovava in una città occupata dai Tedeschi e assediata dai Russi, ma soprattutto perchè si inventò il ruolo di ambasciatore spagnolo con il rischio di essere scoperto in ogni momento. Fu un’azione che portò avanti per 45 giorni, dal primo dicembre del 1944 al 16 gennaio del 1945. Con grande coraggio impedì la cattura degli Ebrei perseguitati facendo loro scudo con il suo corpo. Fece tutto questo per amore di giustizia, perchè non tollerava di veder massacrare tanti innocenti senza fare nulla. In seguito alla liberazione di Budapest da parte dei Russi, Giorgio Perlasca torno’ finalmente a casa nel maggio del 1945. E non raccontò ciò che aveva compiuto, ma insegna una grande lezione: il silenzio.