Rigenerazione urbana: ex Tettoia Gavazzi, in corso la riqualificazione dell’immobile
Il Comune ha ottenuto un finanziamento regionale di mezzo milione di euro
900mila euro l’importo totale dei lavori e consegna prevista per l’autunno. Cambiaghi: “Si procede con un primo intervento di messa in sicurezza dell’opera vincolata”
Un finanziamento regionale di 500mila euro per contribuire al processo di rigenerazione urbana attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione dell’immobile denominato "Ex Tettoia Gavazzi", di proprietà comunale, ultima testimonianza del complesso industriale della “Tessitura meccanica di seta dei fratelli Egidio e Pio Gavazzi”, sorto nel 1869 e, per oltre un secolo, reputato una delle più importanti manifatture seriche in Italia. Il primo lotto di intervento avviato dall'Amministrazione Comunale prevede il consolidamento strutturale dell'immobile di via Carducci, per una spesa complessiva di 900mila euro.
“Abbiamo sempre creduto che l’edificio meritasse una riqualificazione, che si traduce nell’adozione di politiche di rivitalizzazione economica e sociale, volte a coniugare cultura e commercio, anche attraverso gli utilizzi temporanei – dichiara il Sindaco Simone Gargiulo - l’immobile si trova infatti in una posizione strategica per avviare il ripristino di un comparto attualmente degradato, ma potenzialmente capace di creare nuove relazioni urbane, riconnettendo porzioni di città attualmente disconnesse”.
“Finalmente parte la riqualificazione di un pezzo importante della storia di Desio. Per anni abbiamo visto la tettoia Gavazzi in malora e transennata. Con questi lavori possiamo ridare lustro non solo all’edificio, ma anche all’’intera zona”, spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio Martina Cambiaghi, “Sono da poco partiti questi lavori, che dovrebbero terminare indicativamente in autunno. L’Amministrazione Comunale ha stabilito di procedere con un primo intervento di messa in sicurezza del manufatto dichiarato di interesse storico (ai sensi del Codice dei Beni Culturali), accollandosi la spesa per i lavori di consolidamento strutturale e lasciando all’operatore privato, da individuarsi con successiva procedura a evidenza pubblica, le opere di rifunzionalizzazione”.
IL RESTAURO CONSERVATIVO, QUALCHE DETTAGLIO. Per il recupero dell'edificio e la sua futura rifunzionalizzazione mediante attività economiche urbane, si sono resi necessari gli interventi di consolidamento strutturale, in conformità ai requisiti normativi in materia di sicurezza alle azioni statiche e sismiche.
Per il consolidamento delle fondazioni verrà realizzato un allargamento fondazionale con un graticcio di travi in cemento armato, ben collegate alle singole fondazioni dei pilastri, così da impedire eventuali cedimenti differenziali. Sarà inoltre posato un vespaio a pian terreno, che offrirà un notevole miglioramento in termini di salubrità dell’ambiente e dal punto di vista statico della struttura. Principale obiettivo di questo sistema è collegare le murature di fondazione e i pilastri esistenti , oltre a svolgere un’importante funzione di miglioramento termo-igrometrico, grazie alla presenza di un’intercapedine aerata posta tra il nuovo pavimento e il terreno.
Le murature necessiteranno di una preliminare pulitura dalla vegetazione infestante. Si procederà poi con la stilatura delle fessure e dei giunti di malta che appaiono erosi, oltre al ripristino delle malte di allettamento degradate. Particolare attenzione verrà posta all’arcone ovest fessurato, dove sarà inserito un piatto sottile, calandrato, sistemato all’intradosso dell’arco e connesso alla muratura tramite barre inghisate con malta da inghisaggio a base idraulica, compatibile con l’esistente.
L'intervento sulla copertura prevede lo smontaggio del manto in tegole e dell’orditura minuta. Gli elementi di orditura portante crollati o fortemente ammalorati verranno sostituiti da elementi nuovi. Le capriate verranno rinforzate, affiancando alla controcatena lignea esistente una nuova catena con trefolo in acciaio, e saranno realizzati i collegamenti degli appoggi delle capriate alla testa dei pilastri. Le opere comprenderanno anche la realizzazione di uno strato isolante costituito da un doppio tavolato in legno, disposto ad assi sovrapposte, con orditura ortogonale, e il ripristino dei canali di gronda e dei pluviali.
LA DESCRIZIONE DEL BENE. L'immobile denominato "Ex Tettoia Gavazzi" ha una superficie di pavimento 400 mq ed è inserito all’interno di un’ampia area verde pubblica di circa 1200 mq. La struttura ha pianta rettangolare è costituita da 14 file di pilastri, al cui vertice sono posizionate le capriate lignee costituite da profili rettangolari. L’immobile è stato dichiarato, con decreto della Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia del 6 settembre 2013, bene di interesse storico ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del Decreto Legislativo 42/2004. Il fabbricato infatti presenta un interesse storico come manufatto di 4 “archeologia industriale” e come testimonianza della identità e della storia sociale della Città di Desio. Pertanto, gli interventi edilizi di adeguamento funzionale e impiantistico devono essere sottoposti al preventivo benestare della Soprintendenza competente per territorio e realizzati a cura e a spese del soggetto assegnatario.