Scuola Genitori: un percorso di accompagnamento al ruolo genitoriale. 450 persone la prima serata
Pubblicato il 10 ottobre 2019 • Bambini , Famiglia , Scuola , Sociale
Quattro incontri in programma dal 10 ottobre 2019 al 20 gennaio 2020 con la presenza di relatori esperti
Essere genitori ben organizzati, con un progetto educativo condiviso a livello di coppia, sapendo stare nei conflitti con i figli e riuscendo a dare regole sostenibili: è un percorso da costruire giorno per giorno. Questo è l’obiettivo del progetto “Scuola-Genitori”, un cammino di crescita personale rivolto ai genitori, organizzato dall’ufficio Servizi Sociali del Comune di Desio e dal CPP – Centro Psico Pedagogico di Piacenza.
Si tratta di un progetto per accompagnare i genitori nel loro compito formativo, offrendo i basilari educativi essenziali e indispensabili per una buona crescita dei figli. L’iniziativa prevede un ciclo di quattro incontri dove è prevista una relazione, da parte di esperti competenti nel mondo dell’educazione, e un momento dedicato alle domande, aperto a tutti i partecipanti.
"Da tempo si parla di 'nuove povertà', di 'crisi dei legami sociali e familiari' - dichiara l'Assessore alle Politiche Sociali Paola Buonvicino - nel lavoro quotidiano con le famiglie si rileva un aumento della vulnerabilità generale, un ampliamento delle fasce sociali soggette a rischio, un accrescimento dell’ansia nei confronti del futuro, con il conseguente aumento del ricorso agli 'esperti' per la soluzione di problemi. Questi elementi diventano tanto più significativi se rapportati al tema della cura e della crescita dei minori. Nella vastità dei fattori e dei soggetti che concorrono alla crescita armonica di un bambino, in accordo con le agenzie educative del nostro territorio, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di condivisione e valorizzazione delle risorse genitoriali al fine di promuovere e facilitare il protagonismo dei genitori, nonché l’attivazione di azioni di cittadinanza attiva".
"Nasciamo con una serie di predisposizioni, come la capacità di riconoscere un volto o di sviluppare un linguaggio - illustra Alberto Oliverio - neurobiologo all'Univerità La Sapienza di Roma. Altre abilità come la scrittura e la lettura implicano un uso innovativo del cervello".
Sono state riaperte le iscrizioni per gli appuntamenti del 5 dicembre 2019 e del 20 gennaio 2020 (che avevano raggiunto il tutto-esaurito per la sede precedentemente individuata dell'Auditorium delle scuole Rodari); gli incontri si terranno nella piu' ampia sede del Cinema Teatro "Il Centro" in via Conciliazione 17 a Desio.
La partecipazione agli incontri del ciclo è GRATUITA con iscrizione obbligatoria (fino ad esaurimento posti).
PROGRAMMA DEL CICLO DI INCONTRI
Il cervello dei bambini e degli adolescenti
10 ottobre 2019
Cinema Teatro " Il Centro" in Via Conciliazione, 17 - Desio
Senza dubbio i bambini sono dotati di una vivacità enorme, sono anche in grado di elaborare soluzioni per aggirare una difficoltà, ma devono fare i conti con le caratteristiche strutturali della loro mente. Ignorare questo aspetto significa non considerare com’è fatto realmente un bambino. La concretezza e l’azione hanno un ruolo centrale nel comportamento di un bambino, proprio in quanto il cervello infantile è fatto per agire, per muoversi, per crescere sulla base dei movimenti osservati e gestiti dal bambino stesso. E, in particolare, non possiamo dimenticare che agire, giocare, fare dei giochi di movimento, ha una valenza importante per la crescita mentale dei bambini. Questo incontro serve a capire come gestire i figli in quanto hanno un cervello differente da quello adulto.
RELATORE: Alberto Oliverio Neurobiologo Docente alla Sapienza di Roma
Curare con l’educazione. Aiutare i figli nei momenti di incertezza e difficoltà
11 novembre 2019
Cinema Teatro " Il Centro" in Via Conciliazione, 17 - Desio
Aiutare i figli nei momenti di incertezza e difficoltà. Prima di cercare nei bambini e nei ragazzi presunte patologie neuroemotive e tentare diagnosi sempre più precise, anticipate, definite, psichiatriche. E prima di etichettarli come malati occorre avere il buon senso di verificare se la loro educazione è corrispondente all'età e ai bisogni di crescita. In questo senso è fondamentale riuscire a restituire a genitori e insegnanti potere, funzione e responsabilità. Perché etichettare i figli e conseguentemente medicalizzarli è una pratica rischiosissima, oggi sempre più diffusa.
RELATORE: Daniele Novara Pedagogista e direttore del CPP
L’equivoco del dialogo con i figli. Come farsi ascoltare
5 dicembre 2019
Cinema Teatro " Il Centro" in Via Conciliazione, 17 - Desio
Essere educatori efficaci, genitori in grado di ascoltare, di essere autorevoli e non autoritari, di saper stare nei conflitti con i figli senza colpevolizzarsi e riuscendo a dare regole sostenibili è una competenza da costruire giorno per giorno. A volte avere l'attenzione dei propri figli sembra un'ardua impresa, sia peri i genitori dei più piccoli alle prese con mille domande e con regole da far rispettare, sia con chi ha a che fare con gli adolescenti che spesso provocano e rispondono a tono. Imparare a comunicare è fondamentale e non è semplicemente parlare con loro: è uno scambio utile che serve a stabilire legami profondi, senza essere invadenti e soffocanti. E ad essere comprensibili e chiari, senza essere rigidi o troppo confidenziali.
RELATRICE: Lorella Boccalini Formatrice CPP e consulente educativa
Aiutare i figli a litigare bene. Meglio imparare da bambini.
20 gennaio 2020
Cinema Teatro " Il Centro" in Via Conciliazione, 17 - Desio
I bambini o i ragazzi entrano in conflitto e i genitori intervengono: urlando, individuando il colpevole, punendo, tentando più o meno efficacemente di pacificare o prevenire. In ogni caso si intromettono nel loro discorso. Succede così perché siamo ancora fortemente legati gli effetti di una cultura pedagogica che considera negativamente il contrasto infantile. Ma la ricerca e gli studi del CPP hanno superato queste impostazioni e vanno oltre: oggi sappiamo che litigare aiuta i bambini a riconoscere risorse e limiti e stimola l’autoregolazione, l’apprendimento dall’errore e la capacità di assumere diversi punti di vista. È insomma un’occasione preziosa per acquisire competenze sociali. È quindi fondamentale il saper insegnare ai nostri figli a litigare. A litigare bene.
RELATRICE: Laura Beltrami Pedagogista e formatrice CPP