Acqua, le case «salvano» 5 mila alberi
Pubblicato il 3 dicembre 2018 • Ambiente , DesioCittà
Il sindaco: «Promuovere l’acqua pubblica fa parte di un processo educativo». In poco più di due anni tagliati più di 110 mila chilogrammi di emissioni di CO2 e risparmiate 741 mila bottiglie di plastica: molti i vantaggi per l’ambiente, ma anche per il portafoglio.
«Promuovere l’acqua pubblica fa parte di un processo educativo che non solo fa risparmiare i cittadini, ma li spinge anche a comportamenti ecologici virtuosi». Con queste parole il sindaco Roberto Corti commenta i dati di consumo delle tre «case dell’acqua» sul territorio.
«Salvati» più di 5 mila alberi. In poco più di due anni circa (dal 2016 al 2018) l’uso dell’acqua di rete ha «tagliato» 111.421 chilogrammi di CO2, l’anidride carbonica emessa in atmosfera (dati «BrianzAcque»), cioè ha salvato più di cinque mila piante: per compensare al 100 per cento 111 mila chilogrammi di emissioni di CO2 dovrebbero essere piantati 5.064 alberi (secondo un recente studio dell’Università del North Carolina un albero può assorbire all’anno, 22 kg di CO2 emessa). Al taglio di emissioni di anidride carbonica bisogna, poi, aggiungere, il risparmio di 182 mila chilogrammi di greggio.
Acqua «sicura». «L’acqua che della rete idrica cittadina – sottolinea Roberto Corti – arriva alle case dell’acqua è strettamente controllata ogni mese dai tecnici Ats e dai laboratori interni accreditati di BrianzAcque. I principali parametri come pH, cloruri nitrati, residuo fisso, calcio magnesio, solo per citarne alcuni, sono analizzati con una frequenza mensile, di gran lunga superiore alla “minerale” venduta in bottiglia. Ulteriori monitoraggi accertano che l’acqua sia microbiologicamente conforme, ossia non contenga microorganismi indesiderati».
In più l’acqua della «Fonte del Comune» è trattata con un sistema di filtri ai carboni attivi che impedisce l’eventuale proliferazione batterica, rimuove il cloro, i sapori e gli odori sgradevoli e fornisce un’acqua di alta qualità, senza intaccarne le principali caratteristiche organolettiche. Sul sito web di «BrianzAcque» (www.brianzacque.it), per ciascuno dei Comuni serviti, sono indicati i risultati dei parametri delle analisi di laboratorio.
Oltre sessanta «case» in Brianza per promuovere l’acqua pubblica. «Il sistema di oltre sessanta case dell’acqua diffuse capillarmente sul territorio della Provincia e realizzato in collaborazione con i Comuni soci – spiega Enrico Boerci, presidente e Ad BrianzAcque - rientra a pieno titolo nell’attuazione del principio di sostenibilità ambientale. Nel 2017, i chioschi hanno erogato complessivamente 4 milioni di litri di acqua a <Km.0>, un dato in continua crescita, che ne testimonia il successo e il gradimento da parte dei cittadini. Oltre ai vantaggi economici, sociali e ambientali, la rete di self service ci consente di promuovere l’acqua pubblica, di farne apprezzare la qualità e di valorizzarne la conoscenza e l’uso a livello locale poiché la tutela del bene acqua è il nostro primo obiettivo aziendale».
Un milione di litri d’acqua erogato. Le tre «fonti» pubbliche, dal 2016 al 2018, hanno erogato oltre un milione di litri d’acqua (1.114.216) che ha comportato un risparmio di oltre 740 mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo (742.811).
Attenzione all’ambiente e al portafoglio. «La “Fonte del Comune” – spiega il sindaco – è un gesto di attenzione del Comune verso i temi ambientali, in particolare l’utilizzo di una risorsa fondamentale come l’acqua pubblica. Questo nuovo servizio, inoltre, consentirà anche un risparmio economico importante per molte famiglie in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo».
I risparmi per le famiglie. Le famiglie, nel 2017, hanno risparmiato complessivamente quasi 50 mila euro (differenza tra 0,22 euro, costo di un litro di acqua in bottiglia e il costo dell'acqua distribuita della casetta, ovvero 0,05 euro). Bisogna, poi, considerare anche il risparmio per i minori costi di smaltimento della plastica che ammonta a poco più di 23 mila euro.
Tre «stazione di rifornimento». La «casa dell’acqua» di piazza Giovanni XXIII è stata la prima, inaugurata nel giugno del 2014. Due anni dopo, nel giugno del 2016, sono state aperte altre due «fonti»: quella in via Caravaggio, angolo via Milano, una struttura «green», riciclabile al 99 per cento e dotata di tecnologia all’avanguardia, e quella in piazza Carendon, angolo Modigliani, nata all’interno del percorso del «Bilancio partecipativo» 2015. Distribuiscono acqua naturale e gassata, fredda e a temperatura ambiente 24 ore su 24, 7 giorni su , al costo di 5 centesimi al litro. L’acqua può essere acquistata pagando con una «card» che i cittadini possono ottenere, con una cauzione di 3 euro, presso un apposito distributore automatico posizionato in Municipio, all’ufficio anagrafe (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30; martedì e giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30; sabato dalle 9 alle 11.30) e al bar San Giorgio, all’angolo tra via Tagliabue e via per Seregno.