Consiglio comunale, via libera al nuovo regolamento per la videosorveglianza
Pubblicato il 4 agosto 2022 • Consiglio Comunale , Polizia Locale , Sicurezza
Importante la collaborazione tra pubblico e privato
Al centro le misure di promozione e attuazione del sistema di sicurezza urbana per il benessere dei cittadini
Tutela dell’ordine e della sicurezza urbana, prevenzione e contrasto di atti delittuosi, attività illecite e microcriminalità diffusa, controllo di zone particolarmente critiche, sorveglianza diretta di aree che possono presentare elementi di particolare complessità, monitoraggio dei flussi di traffico veicolare, rilevazione e accertamento di violazioni al Codice della Strada attraverso dispositivi elettronici. Sono queste alcune tra le finalità del nuovo Regolamento di videosorveglianza comunale approvato lo scorso 29 luglio all’unanimità dei venti consiglieri che hanno partecipato al voto.
Non solo telecamere di videosorveglianza a presidio del territorio, ma anche bodycam, dashcam (per registrare immagini di alta qualità in movimento), dispositivi di riconoscimento ottico e droni. Sono molteplici le opportunità offerte dalla tecnologia a supporto della sicurezza urbana di cui il Corpo della Polizia Locale intende dotarsi nell’immediato futuro, per estendere e rendere più efficiente le azioni di presidio della città.
Tecnologie che andranno ad integrarsi con il network di videosorveglianza già attive sul territorio: a oggi sono 90 le telecamere distribuite in città, soprattutto in alcuni punti nevralgici, tra cui piazza Giotto, via Europa, presso la stazione ferroviaria, via Garibaldi, via Matteotti, Parco Villa Tittoni, via Agnesi e altri ancora, oltre alle 15 che sono in corso di installazione nei parchi e che saranno operative entro settembre.
Un’evoluzione tecnologica a cui corrisponde anche uno sviluppo dell’articolato complesso di normative nazionali ed europee che disciplinano la tutela dei dati personali e che, quindi, rendono necessario un aggiornamento del regolamento comunale sulla videosorveglianza urbana.
Documento a prova di privacy. Il regolamento è composto da ventisette articoli, redatti dal settore Polizia Locale in coerenza alle disposizioni comunitarie per il trattamento dei dati personali e la privacy, per facilitare le procedure di utilizzo delle immagini, individuando le figure degli incaricati del trattamento, le modalità di accesso alle immagini istantanee e registrate, la conservazione dei dati raccolti e diversi altri aspetti tecnici.
Il documento rappresenta anche un valore strategico nel settore dei rifiuti, per riuscire a identificare con le telecamere di controllo, quei cittadini che abbandonano oggetti sul territorio, utilizzandolo come discarica abusiva.
Verso una sicurezza urbana integrata. Il sistema di videosorveglianza deve essere adeguato alla normativa in materia di privacy: i dati vanno trattati in osservanza della Direttiva di polizia decreto legislativo 51/2018 e del Regolamento europeo per la protezione dei dati (GDPR) secondo la logica della privacy by design e by default. La gestione delle informazioni ottenute attraverso la videosorveglianza, che sancisce i principi di liceità, necessità, correttezza, trasparenza, deve essere effettuata nel rispetto del principio di “minimizzazione dei dati”, garantire la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati registrati. Il regolamento consente inoltre la videoanalisi, una sorta di intelligenza artificiale che segnala eventi predefiniti direttamente alla Centrale Operativa della Polizia Locale, funzione che sarà attivata nei prossimi mesi.
Collaborazione tra pubblico e privato. Una novità significativa riguarda l’articolo 21 che introduce una forma di partenariato pubblico-privato. Il Comune promuove infatti il coinvolgimento di privati per la realizzazione di singoli punti di videosorveglianza che siano orientati sulle vie o aree pubbliche. I cittadini che lo richiedono, d’ora in poi, potranno estendere la loro sfera di sicurezza anche oltre la loro proprietà, acquistando a proprie spese gli impianti e mantenendoli operativi per tutto il periodo autorizzato. I progetti possono essere compartecipati nel caso in cui siano già previsti nei piani pluriennali di intervento, ovvero in altri documenti di programmazione generale o particolare del Comune.
Le caratteristiche degli impianti. Sono a circuito chiuso le telecamere del sistema e possono essere fisse (di contesto) o mobili. Collocate in modo da non riprendere luoghi privati (se non per particolari esigenze di controllo o monitoraggio di spazi specifici sulla base di accordi prestabiliti), assicurano l’esclusione di riprese di dettaglio ingrandite o particolareggiate. Diverse le riprese video che si possono effettuare: a colori in condizioni di sufficiente illuminazione naturale o artificiale oppure in bianco e nero, possono essere dotate di rotazione, zoom ottico e digitale, di infrarosso e collegati ad un centro di gestione e archiviazione di tipo digitale, consentendo un significativo grado di precisione e di dettaglio della ripresa.