Parco inclusivo, al via i lavori
Pubblicato il 21 giugno 2018 • DesioCittà , Sociale
Sarà consegnato a bambini e famiglie entro l’estate. Aperto questa settimana il cantiere. L’area in viale Rimembranze è pensata per far giocare insieme tutti i bimbi. Un investimento di poco più di 200 mila euro.
«Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare». Il sindaco Roberto Corti prende in prestito le parole di Gianni Rodari per descrivere l’idea di parco inclusivo: «Un mondo inclusivo, senza differenze. Un mondo nel quale tutti i bambini abbiamo pari diritti. A cominciare dal gioco, indispensabile ed essenziale per la crescita di tutti i bambini».
Un investimento per l’integrazione. Da qui prende il via del cantiere per la costruzione del parco inclusivo che sarà realizzato in viale Rimembranze, nell’area verde di fronte al Cimitero. «L’integrazione si fa con i fatti, non a parole, ha commentato l’assessore ai Lavori Emanuela Rocco. E decidendo di investire risorse sul territorio. Il nuovo parco inclusivo fa parte dei fatti».
Un parco per tutti. È con queste premesse che è nato il progetto di un parco giochi in cui i bimbi con disabilità possano giocare con i loro coetanei, trascorrere il tempo libero all’aria aperta e crescere, così come dovrebbe fare ogni bambino, senza la paura di sentirsi diverso.
Accessibilità. «Il filo conduttore del progetto è l’accessibilità: nessun gradino, nessun ostacolo. Solo la voglia di stare insieme, divertendosi e imparando qualcosa sulla natura attraverso le percezioni del proprio corpo con il “percorso dei sensi”». Così il progettista, l’architetto Elena Magi, spiega la filosofia dell’intervento.
Tra tradizione e innovazione. Ci saranno i «giochi statici», le attività da fare in compagnia senza che sia richiesta attività motoria, ci sarà un percorso dedicato a tricicli, piccole biciclette e carrozzine con stop, parcheggi e cartelli stradali. Poi spazi gioco innovativi e aree tematiche come l’«area delle favole», l’«aiuola dei cinque sensi» l’«area teatro» e, naturalmente, lo scivolo. E, quando si cade, lo si fa sul morbido perché il pavimento è antitrauma. Poi cemento e legno per consentire a chi ha difficoltà motorie di poter circolare senza problemi sull’intera superficie.
Ripartire dai più piccoli. «Ripartire dai più piccoli è fondamentale, perché attraverso loro possiamo raccontare un mondo diverso in cui il gioco è il primo passo da fare, a livello culturale, spiega l’assessore. Quando giochiamo siamo tutti uguali, ognuno con la propria diversità e grazie al gioco possiamo costruire una realtà in cui nessuno è escluso».
I costi e i tempi. L’Amministrazione Corti ha stanziato poco più di 200 mila euro suddivisi in due lotti: 190 mila euro per il primo lotto che prevede la realizzazione dell’intera struttura tranne alcuni dettagli che saranno introdotti nel secondo lotto (50 mila euro). Il nuovo parco sarà consegnato a bambini e famiglie entro l’estate.
L’area. Il parco inclusivo occuperà un’area di circa 900 mq all’interno di un parco più ampio, il parco in via delle Rimembranze, di circa 15.000 mq alle spalle del Cimitero monumentale, non lontano dal centro. Sarà quasi interamente pavimentato in cemento, antitrauma in gomma riciclata e legno, circondata da pioppi, pini e faggi e dal filare di tigli lungo via Guido Galli. Nell’area sono già presenti alcuni giochi per bambini, un trenino di legno, un’altalena doppia e una a cesto che dal lunedì 25 giugno non potranno essere utilizzati e che, al termine dei lavori, saranno integrati nel nuovo parco.
Il Bilancio partecipativo. L’idea di un parco inclusivo nasce due anni fa, con il «Bilancio Partecipativo 2015». Un progetto che non entrò nei tre progetti finanziati, ma che oggi, a distanza di due anni, diventa realtà. «Tutti i progetti, vincitori e non, rappresentano i sogni di chi si sente parte di una comunità. Da qui nasce il nostro impegno a continuare a ”inventare” e riqualificare gli spazi aperti e condivisi della città», spiega l’assessore alla Partecipazione Cristina Redi.
Parchi inclusivi, quanti sono. Nel nostro Paese i parchi accessibili non coprono nemmeno il 5 per cento del territorio nazionale. Negli oltre 8mila comuni italiani, infatti, sono appena 350 quelli che possono essere utilizzati anche dai bambini con disabilità.