Covid-19: contributi comunali per pagare il mutuo della prima casa. Domande sino a esaurimento fondi
Pubblicato il 8 aprile 2021 • Sociale
A seguito delle difficoltà economiche derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19, è ancora possibile, sino a esaurimento delle risorse, presentare domanda per richiedere contributi straordinari comunali per il sostegno al pagamento del mutuo prima casa.
Visto il perdurare della fase emergenziale, l’Amministrazione comunale continua a promuovere un’azione di supporto in favore delle famiglie che vivono situazioni di temporanea difficoltà lavorativa e/o familiare, che hanno inciso sul reddito complessivo familiare. Il Comune di Desio ha previsto la concessione di contributi straordinari a fondo perduto per il pagamento del mutuo prima casa ai nuclei familiari per i quali si sia verificata una delle situazioni riportate nell'avviso.
Le risorse disponibili sono pari a 120.000,00 euro e il contributo previsto è fisso, una tantum pari a 1.000,00 euro a nucleo familiare, riconosciuto per il pagamento delle rate del mutuo prima casa riferite all’anno 2020 e al 2021.
Le domande saranno valutate a sportello in base all'ordine di arrivo al protocollo, a condizione di rispettare i requisiti di ammissibilità sino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Beneficiari dell'agevolazione sono i nuclei familiari con i seguenti requisiti:
1) residenza nel Comune di Desio;
2) se cittadino straniero, possesso di titolo di soggiorno valido;
3) ISEE ordinario o corrente in corso di validità con valore minore o uguale ad € 30.000,00.
4) Tali nuclei familiari devono trovarsi in condizione di caduta del reddito per le conseguenze dell’emergenza sanitaria Covid-19 che si sia verificata a seguito di una delle seguenti situazioni nel periodo dal 1 marzo 2020 alla data di presentazione della domanda:
4.1) malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare portatore di reddito;
4.2) per i lavoratori dipendenti o assimilati (a titolo esemplificativo e non esaustivo)
a) perdita del posto di lavoro;
b) riduzione dell’orario di lavoro;
c) accesso ad ammortizzatori sociali (es. cassa integrazione, altro);
d) mancato rinnovo dei contratti a termine;
4.3) se liberi professionisti e lavoratori autonomi:
a) cessazione di attività libero professionali
b) riduzione, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività, di almeno il 20% del proprio fatturato medio mensile registrato nel 2020 in rapporto al fatturato del 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate per l’emergenza Covid-19 (se libero professionista o lavoratore autonomo).
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