«Chiamate il 1522»
L’assessore Buonvicino: «Favorire l'emersione del fenomeno attraverso l’informazione». L’Amministrazione rilancia la campagna contro la violenza sulle donne. In aumento le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza dell’«Ambito di Desio».
Le donne vittime di omicidio nel 2017 in Italia sono state 123, una ogni tre giorni (dati Istat). «Numeri che ci dicono che non possiamo stare fermi. Dobbiamo agire», dichiara il sindaco Roberto Corti, che rilancia la campagna contro la violenza sulle donne in occasione della «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne». E lo fa sostenendo il 1522, il numero antiviolenza e stalking attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità.
Informazione, la parola chiave. «Un numero, il 1522, da chiamare per prevenire drammi ancora più gravi che il più delle volte si consumano all'interno delle mura domestiche – spiega il sindaco. Non è un passo facile. C'è la paura, una fiducia da conquistare. Ma denunciare è l’unica cosa fa fare. Per questo informazione, educazione e sostegno sono le parole chiave».
I dati. Nel 2018 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza dell’«Ambito di Desio» sono state 67, 27 in più rispetto al 2017 quando erano state 40. E il dato è aggiornato al 31 ottobre. In Brianza l’incremento è più contenuto: le donne che quest’anno si sono rivolte a un Centro antiviolenza sono state 340 contro le 338 dell’anno scorso. Ma sono numeri parziali.
Lavorare sul sommerso. «L'obiettivo – spiega l’assessore alle Pari opportunità Paola Buonvicino - è quello di favorire l'emersione del fenomeno attraverso l’informazione. Siamo convinti infatti che la conoscenza dei servizi di supporto che possono essere attivati, in prima battuta quelli forniti dai centri antiviolenza, possa aiutare la presa di coscienza delle donne vittime di violenza e aumentare le denunce e le richieste d'aiuto».
1522: il numero che può salvare la vita. Il 1522 è un numero di pubblica utilità accessibile gratuitamente da tutta Italia, sia da rete fissa che mobile, con operatrici e operatori capaci di parlare in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo e pronti a dare una prima risposta ai bisogni delle vittime e indirizzarle al Centro antiviolenza più vicino con l'assoluta garanzia dell'anonimato.
La «rete». In Brianza i centri antiviolenza sono tre: a Monza, gestito dal «Cadom», a Desio, gestito da «White Mathilda», e a Vimercate, gestito da «Telefono Donna». A questi si aggiungono sue sportelli, a Seregno e a Lissone, entrambi gestiti dal «Cadom». Una rete articolata collegata ad «Artemide», un progetto che ha costruito una task force antiviolenza formata da diversi soggetti, dai servizi sociali alle forze dell’ordine fino al pronto soccorso degli Ospedali che, di fronte alla richiesta di aiuto di una donna, possa mettere in campo un piano condiviso di azioni per garantire ad ogni donna spazi di accoglienza e soluzioni.
Panchine rosse per denunciare. Per far conoscere il numero antiviolenza due panchine in corso Italia, una davanti all’Hotel «Selide» e l’altra davanti al parco degli alpini, sono state verniciate di rosso, simbolo e denuncia del fenomeno della violenza sulle donne, e è stato indicato il 1522. Numero riportato anche sui «cubi» rossi nel nuovo parco inclusivo di via Galli.
Le «Farfalle» ci mettono la faccia. Le atlete della nazionale italiana di ginnastica ritmica hanno prestato il loro volto per dire «No» alla violenza sulle donne. Le ginnaste hanno accettato di girare spot contro la violenza sulle donne che sarà trasmesso attraverso i canali social del Comune. Lo stesso hanno fatto le piccole atlete della «San Giorgio ‘79».
Le iniziative. Stamattina (venerdì 23 novembre) una sedia rossa vuota per ricordare le donne vittime degli uomini, donne che una volta occupavano un posto nella società, è stata collocata nell’atrio del palazzo comunale. Inoltre, su invito dell’Anci, per tutto il weekend le bandiere saranno esposte a mezz’asta.
Domani (sabato 24 novembre), dalle 15 alle 17 all’interno della Coop di via Borghetto sarà presente un «info point» del Comune, mentre domenica 25 novembre, dalle 9.30 alle 12, le consigliere e i consiglieri comunali saranno presenti con dei gazebi informativi nelle quattro parrocchie (SS. Pietro e Paolo, S. Giovanni Battista, S. Pio XI e S. Appollinare) e in centro (piazza Conciliazione): sarà possibile avere tutte le informazioni sui servizi presenti sul territorio rivolti alle donne in difficoltà. I commercianti ospiteranno nelle loro vetrine una «shopping bag» con la scritta «Stop alla violenza» e il numero verde 1522. Al gazebo e presso i negozi che hanno aderito all’iniziativa sarà possibile contribuire alla raccolta fondi per sostenere le attività del «Centro anti violenza».
Sempre domenica, alle 17 alla «Casa delle Donne» (via Lampugnani, 80), sarà proiettato il film di Lenny Abrahamson «Room», candidato a quattro premi Oscar nel 2016, che racconta la storia una ragazza tenuta segregata dal padre, per moltissimi anni, in un bunker.
Insieme contro la violenza. Il programma è stato pensato e condiviso dalle consigliere comunali e il Consiglio comunale ha inserito un punto all’ordine del giorno, nella seduta di stasera (venerdì 23 novembre), dedicato al tema. Inoltre ha collaborato l’associazione «White Mathilda» che gestisce il «Centro anti violenza» di via Garibaldi, 46, la Casa delle Donne, i consultori pubblici e privati del territorio e il «CUG», il «Comitato Unico di Garanzia» dei dipendenti comunali. Il messaggio contro la violenza sulle donne è stato condiviso anche da Monsignor Gianni Cesena, prevosto di Desio, e da tutte le scuole del territorio che, con singole iniziative, hanno dimostrato grande attenzione.