Un parco per tutti

Pubblicato il 16 novembre 2018 • Sociale

Sabato 17 novembre. Apre il parco inclusivo nell’area verde di fronte al Cimitero monumentale. Roberto Corti: «Immaginiamo una città inclusiva e lo facciamo, con i fatti non le parole».

Un muro da abbattere. Non sarà il classico taglio del nastro a inaugurare, sabato 17 novembre, il parco inclusivo in viale Rimembranze, nell’area verde di fronte al Cimitero.

Giù i muri. «Consegniamo alla città un parco giochi dove tutti i bambini potranno giocare insieme senza alcuna barriera architettonica: niente ostacoli per le altalene né per gli altri giochi», ha dichiarato il Sindaco Roberto Corti. Per questo saranno i bambini a inaugurare il parco abbattendo un muro di cartone, simbolo dell’abbattimento di ogni barriera, fisica e mentale.

La città immaginata. «Noi immaginiamo una città inclusiva, dove le differenze siano una ricchezza, spiega il Sindaco. Una città nel quale tutti i bambini abbiamo pari diritti. A cominciare dal gioco, indispensabile ed essenziale per la loro crescita. Non solo la immaginiamo. La facciamo, decidendo di investire risorse sul territorio». Per il parco inclusivo l’Amministrazione ha stanziato poco più di 200 mila euro suddivisi in due lotti.

Il programma. Alle ore 15 inizierà la festa con giochi, truccabimbi, musica e castagne, in collaborazione con «Casa delle Donne», «Tiki Taka», Legambiente - Circolo «Giussani» e «A.SD. Cannisti» di Muggiò.

L’area. Il parco inclusivo occupa un’area di circa 900 mq all’interno di un parco più ampio, il parco in via delle Rimembranze, di circa 15 mila mq alle spalle del Cimitero monumentale, non lontano dal centro. 

Il progetto. Ci saranno le attività da fare in compagnia senza che sia richiesta attività motoria come il gioco dell’oca, tris e filetto, o i disegni sul muro/lavagna, e ci sarà un percorso dedicato a tricicli, piccole biciclette e carrozzine con stop, parcheggi e cartelli stradali. I giochi «classici» sono ripensati per coinvolgere tutti, come la pista delle biglie rialzata o la staccionata di legno con i buchi per giocare a nascondino o con la palla e lo scivolo accessibile attraverso una dolce rampa. Poi ci sono le aree tematiche come l’«area delle favole», l’«aiuola dei cinque sensi» l’«area teatro». E, quando si cade, lo si fa sul morbido perché il pavimento è antitrauma. Poi cemento e legno per consentire a chi ha difficoltà motorie di poter circolare senza problemi sull’intera superficie. 

Attenzione alla sicurezza. Sono stati illuminati i vialetti di accesso al parco e al Cimitero e l’intera area è dotata di un nuovo impianto di videosorveglianza per evitare atti vandalici. 

Il Bilancio partecipativo. L’idea di un parco inclusivo nasce con il «Bilancio Partecipativo 2015». Il progetto «E io gioco» non entrò nei tre progetti finanziati, ma oggi, a distanza di tre anni, diventa realtà. «Quello della partecipazione è un percorso di lavoro comune, ascolto e confronto in uno scambio continuo tra cittadini e Amministrazione comunale, seduti allo stesso tavolo per costruire insieme la città, ha dichiarato Giorgio Gerosa, da pochi giorni assessore alla Partecipazione. Tutti i progetti raccontano i sogni di chi si sente parte di una comunità. Su questa strada continueremo a lavorare per promuovere un circolo virtuoso di dialogo e reciproca contaminazione tra Amministrazione e cittadini».

Parchi inclusivi. Quanti sono. Nel nostro Paese i parchi accessibili non coprono nemmeno il 5 per cento del territorio nazionale. Negli oltre 8mila comuni italiani, infatti, sono appena 350 quelli che possono essere utilizzati anche dai bambini con disabilità (Fonte: «Uildm-Unione italiana lotta alla distrofia muscolare»).